Le porte all’interno delle abitazioni iniziano a diffondersi solo durante il periodo di decadenza dell’Impero Romano e, più tardi, nel corso del Medioevo. Va tenuto conto però del fatto che le porte interne erano appannaggio solo dei nobili o dei ricchi mercanti che, grazie ad esse, potevano tutelare la loro privacy, in particolare mettendosi al riparo dagli sguardi indiscreti della servitù. Il problema della privacy, infatti, non riguardava le classi meno abbienti: le case del popolo erano caratterizzate da una certa promiscuità, ormai non più tollerabile tra il censo patrizio. Per quanto riguarda la conformazione delle porte interne, non dobbiamo, ovviamente immaginarle come quelle che conosciamo oggi: inizialmente la porta medievale era, infatti, composta di assi verticali di legno sostenute da altre assi orizzontali o rinforzi diagonali. Successivamente, con il diffondersi delle cerniere al posto dei perni, vennero introdotti nuovi metodi per rafforzare e decorare le porte, come, ad esempio fasce in ferro battuto, solitamente tre, di infinite varietà e stili. In caso di necessità, l’anta veniva rinforzata costellandola di chiodi.