Al netto di ogni altro materiale che ne consenta l’apertura il fissaggio, è il vetro, il protagonista indiscusso di ogni finestra.
Anche per questo abbiamo pensato di raccontarvene la storia (in un paio di post) così per come è narrata nel tempo.
Secondo Plinio il Vecchio (nel suo trattato Naturalis Historia), il primo utilizzo del vetro risale al III millennio a.C. in Mesopotamia. Ciò di cui narrava lo storico non era, ovviamente il vetro per come lo conosciamo oggi, bensì si trattava essenzialmente di paste vitree utilizzate come principalmente come decorazione: dalle perle alle placchette da intarsio.
Anche in Egitto, il vetro veniva utilizzato più o meno a scopo decorativo, mentre è dal VII/VI secolo a. C. nella cultura fenicia che si assiste al suo impiego per produrre stoviglie, altri utensili e, ovviamente monili.
Rimanendo nel bacino Mediterraneo ( anche in Cina e in India sono stati trovati alcuni piccoli vasi vetro databili intorno al 500 a.C.), anche in Grecia il vetro era conosciuto, ma era usato, sotto forma di vasetti o bottigliette) specialmente per il trasporto e il commercio di profumi e unguenti.
Per avere testimonianza delle prime finestre in vetro, dobbiamo compiere un balzo avanti nel tempo al I secolo a.C. e giungere a Roma, dove questo materiale veniva usato nelle dimore patrizie e nobiliari. Dello stesso periodo è la nascita e il primo perfezionamento della tecnica del soffiaggio che ha permesso che oggetti prima rari e costosi divenissero molto più comuni. Durante l’Impero Romano il vetro fu plasmato in molte forme, principalmente vasi e bottiglie.
Certo è che i primi vetri prodotti dall’uomo non erano trasparenti o colorati come li conosciamo oggi, ma verdastri, a causa delle impurità, in particolare sedimenti ferrosi, contenute nella sabbia utilizzata per realizzarli.
Basta fare un salto a Ravenna o a Venezia, però per scoprire le meraviglie che grazie al vetro poterono essere compiute dall’arte bizantina nel periodo che va dal V al VII secolo d.C.: si tratta dei mosaici che, ancora oggi, incantano milioni di turisti provenienti da tutto il mondo.
L’XI secolo vide l’emergere, in Germania, di una nuova tecnica per la produzione di lastre di vetro per soffiatura, stirando le sfere in cilindri, tagliando questi ancora caldi e appiattendoli quindi in fogli. Questa tecnica fu poi perfezionata nel XIII secolo a Venezia (centro di produzione vetraria del XIV secolo), dove furono sviluppate nuove tecnologie e un fiorente commercio di stoviglie, specchi ed altri oggetti di lusso. Alcuni vetrai veneziani si spostarono in altre aree d’Europa diffondendo così l’industria del vetro.
Anche nei tempi antichi, comunque, c’erano problemi circa la tutela degli artigiani e dei loro manufatti: sappiamo, ad esempio, che nel 1271 lo Statuto Capitolare di Venezia tutelava la manifattura del vetro veneziano, proibendo che venissero importati vetri dall’estero e negando ai vetrai stranieri la possibilità di operare a Venezia. 20 anni dopo, con apposito decreto, si decise di trasferire le vetrerie da Venezia all’isola di Murano, in modo da confinare nell’isola eventuali incendi.