È a partire dal Rinascimento che le case iniziano ad avere un’abbondanza di infissi e che le porte iniziano ad avere una funzione decorativa oltre che pratica. Il legno, più o meno pregiato e lavorato, diventa il simbolo dell’opulenza del proprietario dell’edificio. Al noce, al cipresso e al castagno, spesso intarsiati e decorati, utilizzati di preferenza nelle case signorili, fanno da contraltare il pioppo o l’olmo delle case borghesi. Ma solo nel 1700 si avrà un’ampia diffusione delle porte interne, quando si diffonderanno anche nelle case cittadine. Da lì prende vita un processo di evoluzione della porta che, grazie alle tecnologie avanzate e ai cambiamenti di moda, cambia stile e forma divenendo così più elaborate. Inizieremo quindi a trovare porte girevoli, porte a specchio e successivamente anche porte scorrevoli. Da allora la porta acquista dei connotati formali sempre più vicini a quelli dei prodotti che oggi troviamo in commercio e che spesso costituiscono l’interpretazione innovativa delle linee classiche su basi tecnologicamente più avanzate.