La certificazione energetica degli edifici è una procedura di valutazione che ha lo scopo di promuovere un migliore rendimento energetico degli edifici, fornendo, a proprietari o affittuari, indicazioni precise circa i consumi necessari per mantenere un determinato clima interno. Fa parte delle misure predisposte a livello globale a tutela dell’ambiente e mira a porre un freno all’utilizzo di risorse naturali, oltre che a favorire il contenimento delle emissioni dannose per il clima. Nel dettaglio, la certificazione energetica, è un documento che viene redatto da un tecnico abilitato (geometra o ingegnere) che tiene conto di fattori come: caratteristiche architettoniche dell’edificio, della zona climatica, dell’affaccio delle singole facciate, del tipo di riscaldamento (autonomo o centralizzato) e, ovviamente della tipologia degli infissi installati. In base alla certificazione energetica, (e quindi al combustibile consumato per metro quadro, per mantenere un clima ottimale al suo interno) la casa si colloca all’interno di una specifica classe (indicata da una lettera dell’alfabeto compresa tra A e G). La classe migliore è la A, che prevede un consumo fino a 15kWh/mq anno (che corrispondono a 1,5 litri di gasolio mq/annuo), la peggiore la G con un consumo superiore a 160kWh/mq anno (che corrispondono a più di16 litri di gasolio mq/annuo.
La certificazione energetica ottenuta resterà poi valida per 10 anni.
Date queste premesse, e tenendo d’occhio contemporaneamente risparmio di denaro e tutela dell’ambiente, passiamo ora ai consigli per migliorare l’efficienza energetica di ogni abitazione.