Abbiamo visto come i cosiddetti doppivetri (o anche tripli, appunto) non siano in realtà due semplici lastre che condividono un’intelaiatura. I doppi vetri che compongono le vetrocamere sono in realtà il risultato dell’unione di 4 lastre che, accoppiate due a due attraverso una pellicola che può essere anche anti effrazione, sono poi separate da un’intercapedine che contiene un gas inerte (Argon o Krypton). L’efficacia insonorizzante delle vetrocamere è data dal fatto che l’onda sonora perde di forza ogni volta che trova un ostacolo e in questo caso ne trova 7. Come 7, le lastre di vetro sono 4? Potrebbe pensare qualcuno. Ebbene in realtà anche la pellicola e l’intercapedine costituiscono una resistenza, secondo un principio che potremmo definire di ‘massa-molla-massa’ dove la massa è rappresentata dalle lastre di vetro e la molla dagli spazi che ci sono tra loro. In questo percorso tra una e l’altra, anche nella necessità di doversi adattare alle diverse densità degli ostacoli incontrati, l’onda sonora si indebolisce fino ad arrivare praticamente con una potenza minima dentro le mura di casa.