Mentre in Europa, in particolare in Belgio e in Spagna, nascevano nuove tipologie di lavorazione del vetro, in Italia, in particolare a Murano vedeva la luce il vetro soffiato (molto spesso decorato con pitture a smalto) di cui fu maestro assoluto, nel 1400 Agnolo Barovier. Come ogni elemento d’arredo, anche il vetro risentiva delle mode del periodo storico: così se nel ‘400 era decorato, nel ‘500 era terso e incolore. Quindi fu la volta del vetro marezzato che riproduceva le venature delle pietre dure, mentre nel Seicento Vincenzo Miotti creò il vetro ad avventurina, inserendo all’interno della pasta vitrea dei piccoli elementi di rame.
(Nella foto: calice di Agnolo Barovier)